04 Dic L’iva nell Ecommerce
La riforma dell’IVA europea sull’ecommerce 2018-2021 modifica radicalmente lo scenario IVA per i negozi e-commerce a vocazione internazionale.
A partire dal 2021, l’IVA sulle vendite di prodotti e-commerce si applicherà nello stato europeo ultimo di destinazione dei prodotti; non saranno più in vigore le attuali “soglie” del distance selling (€35.000/100.000);
Fortunatamente, i merchant italiani non dovranno identificarsi a fini IVA, o mantenere le attuali partite IVA, in altri stati europei; sarà infatti possibile dichiarare e versare l’IVA in tutta Europa con la sola partita IVA italiana, utilizzando il MOSS – il sistema telematico infra-europeo già adottato per l’IVA sui servizi digitali;
Inoltre, troveranno applicazione, sempre e comunque, le regole di fatturazione italiane anche per le vendite e-commerce verso altri stati europei;
Sarà eliminata la franchigia IVA di 10/22 euro per le importazioni di prodotti e-commerce da stati extra-UE – in quanto frequente oggetto d’evasione IVA. Contestualmente, sarà istituita una “corsia” doganale veloce per i colli e-commerce e i merchant extra-europei dovranno nominare un intermediario in Europa per dichiarare e versare l’IVA (i corrieri, etc.), permettendo cosí alle autorità doganali europee di verificare che l’imposta sia stata assolta;
I marketplace (Amazon, Ebay, etc.) diventeranno “sostituti d’imposta” per dichiarare e versare l’IVA europea dovuta sulle importazioni e-commerce da stati extra-europei che siano collegate ad acquisti su tali marketplace;
Dal 2018, il MOSS sarà, inoltre, utilizzabile anche per dichiarare e versare l’IVA dovuta in altri stati europei su tutti i servizi business-to-consumer (incluse vendite di biglietti per eventi sportivi e culturali, corsi d’aggiornamento telematici con interazione umana, etc.), con rimozione delle attuali cause d’esclusione.